UGO
FOSCOLO
Vita e opere (1)
Vita e opere (2)
Vita e opere (1)
Ugo
Foscolo fu un poeta nato il 6 febbraio del 1778 in un' isola greca
governata da Venezia: Zante. Il suo nome di battesimo era Niccolò,
il quale cambiò con il passare del tempo in Niccolò Ugo e Ugo.
Sua
madre era greca e si chiamava Diamantina Spàthis e suo padre che
invece era veneziano si chiamava Andrea. Nel 1793 quando si trasferì
a Venezia, Ugo si innamorò giovanissimo di Isabella Teotochi. Fu un
appassionato sostenitore della peosia delle libertà dichiarate dalla
Rivoluzione francese. Nel 1797 dopo la delusione dal trattato di
Campoformio andò a Milano dove conobbe Giuseppe Parini e Vincezo
Monti anch'essi poeti. Qui fu intensa l'attività sia politica che
militare: infatti combattè contro gli Austro-Russi e nel 1800
partecipò alla difesa di Genova; poi dal 1804 al 1806 in Francia
avrebbe dovuto partecipare all'invasione dell'Inghilterra progettata
da Napoleone. Tutto ciò però non gli impedì un'intesa vita
sentimentale, e infatti s'innamoro di: Teresa Pikler (moglie di
V.Monti), Isabella Roncini, Antonietta Fagnani Arese, l'inglese Fanny
Emerytt, Marzia Martinengo, Maddalena Bignami, Quirina Mocenni
Magiotti. 'Brillante' si può dire che fu fin dalla giovinezza su i
lavori che ebbe svolto di critico, euridito, pubblicista politico,
poeta.
Ugo
Foscolo morì il 10 settembre del 1827 all'età di 49 anni nella
città di Turnham Green a Londra(Regno Unito).
Opere
- Le ultime lettere di Jacopo Ortis – 1798; 1802 1816-17
- Odi - 1802
- A Bonaparte liberatore – 1797
- All'amica risanata – 1802- 1803
- Sonetti -1802
- Alla sera – 1802
- A Zacinto – 1802-03
- La morte del fratello Giovanni – 1803
- Dei sepolcri – 1807
- le Grazie - 1812
B. E. - 4
Vita e opere (2)
Nacque
da Andrea Foscolo e Diamantina Spàthis in un’isola greca governata
da Venezia Zacinto {ora Zante [su cui scrisse anche un’opera (“A
Zacinto”)]}. Visse la maggior parte della sua vita a Venezia dove
conobbe altri scrittori e artisti, conobbe opere di scrittori, poeti
più famosi di quell’epoca. Con l’arrivo di Napoleone si schierò
dalla sua parte dalla parte, pensando come tutti che fosse un
liberatore, ma quando Napoleone cedette Venezia all’Austria tramite
il trattato di Campoformio, nel suo cuore ebbe un terremoto, e l’uomo
che aveva sempre amato si trasformò in un traditore. Scappò a
Milano e così cominciarono le sue pellegrinazioni, da Milano andò a
Bologna, poi Firenze. Tornò a Venezia dove gli austriaci gli
proposero di collaborare, in un primo momento gli disse di sì ma poi
si pentì e scappò in Inghilterra dove viveva la figlia di una delle
donne che aveva amato. Rimase lì fino a quando non morì nel 1827.
Alcune delle sue opere più famose sono “De Sepolcri”, “Le
Ultime Lettere di Jacopo Ortis”, “La Sera” (sonetto), “A
Zacinto” (sonetto), “In Morte il Fratello Giovanni”, ecc...
I
TEMI DELLA POESIA FOSCOLIANA
Nelle
sue opere scrive di esperienze personali ad esempio nel “Le Ultime
Lettere di Jacopo Ortis” che ha molto in comune con la sua vita.
Anche nelle poesie parla molto di se e della sua vita. Canta il
desiderio di una pace che per lui solo la morte potrà dargli, e
confessa il timore che non potrà avere una tomba dove i suoi cari
potranno piangere. Secondo lui solo una cosa poteva sconfiggere il
tempo: il ricordo e la poesia che, cantando la gloria e le virtù
degli uomini, li rende immortali. E che anche le loro tombe servono a
mantenere viva la memoria dei grandi uomini e a trasmettere il loro
esempio alle nuove generazioni.
B. L. - 1
OPERE DI FOSCOLO
Le
ultime lettere di Jacopo Ortis
Le ultime lettere di
Jacopo Ortis è un’opera giovanile di Ugo Foscolo.
Si tratta di un
romanzo epistolare cioè un’insieme di lettere che il protagonista
invia ad un’altro personaggio,che si chiamava Lorenzo Alderani,
questo tipo di romanzo era comune nel ‘700; è anche un romanzo
psicologico.
Foscolo ci ha anche
inserito dei tratti di autobiografia, si possono notare dei momenti
della sua vita come il trattato di Campoformio e i viaggi di città
in città, il sottotitolo fu preso dalla Divina Commedia.
Ecco un piccolo
riassunto della trama: Jacopo Ortis è un giovane dai pensieri
liberali che dopo il trattato di Campoformio lascia Venezia e si
rifugia sui Colli Euganei, lì conosce Teresa e se innamora subito,
il padre di Teresa, il signor T. non è d’accordo, ma la madre di
Teresa si.Il sign. T. allora promette Teresa a un signore di nome Odoardo, allora Jacopo scappa per le città italiane fino al momento in cui gli viene detto che Teresa si è sposata con Odoardo, allora torna sui Colli Euganei dove si suicida, Foscolo con il suicidio di Jacopo Ortis vuole incitare ad unire l’Italia.
Il nome Jacopo deriva da Jean Jaques Rousseau, famoso autore di libri di psicologia, Ortis viene dal cognome di uno studente padovano che morì suicida.
Teresa invece deriva dall’amante di Jean Jaques Rousseau e Lorenzo Alterani da un amico di Ugo Foscolo.
I
Sepolcri (Dei Sepolcri)
I sepolcri sono un
carme, cioè una lunga poesia di origine romana, formata da 295
endecasillabi sciolti.Fu scritta da Ugo Foscolo in forma epistolare per essere inviata a Ippolito Demonte, si tratta di un’opera didascalica cioè con lo scopo di insegnare qualcosa, nel nostro caso il culto delle tombe;era anche un’opera lirica cioè di alto livello.
Foscolo pensava che il culto dei morti era ciò che differenzia gli uomini dagli animali,inoltre usò sei episodi per giustificare l’argomento che voleva spiegare fra cui quello del pittore Parini che per trasferirne la tomba se ne persero le ossa.
Per passare da un argomento all’altro Foscolo usò il volo pindarico, da Pindaro un autore Romano,che consente un passaggio improvviso da un argomento all’altro.
Il motivo che spinse Foscolo a scriverlo fu l’editto di Saint Claude fatto da Napoleone Bonaparte e diceva che i cimiteri dovevano sorgere fuori dalle città e che le lapidi dovevano essere tutte uguali e le scritte dovevano essere approvate ed i nomi non dovevano contenere titoli nobiliari, invece Foscolo diceva che dopo la morte si viveva finché la gente continuava a ricordare il morto e la tomba doveva esaltare ciò che si aveva fatto in vita per poter ispirare altre persone.
Le motivazioni che spinsero Foscolo, oltre a quella antifrancese, furono:
Sentimentale
storica
patriottica
poetica
M. F. - 14
Le
ultime lettere di Jacopo Ortis
Le ultime
lettere di Jacopo Ortis è un romanzo epistolare che narra la storia
di un uomo di nome Jacopo Ortis e tratta argomenti come giustizia,
libertà, amore e patria.
La storia
inizia con la vicenda di Napoleone: secondo Jacopo era il liberatore
d'Italia, ma in realtà cede Venezia e il Veneto agli austriaci e
Jacopo.
Costretto
all'esilio, va in un paesello sui Colli Euganei dove per sfogarsi
scrive delle lettere al suo amico Lorenzo. Qui conosce e si innamora
di Teresa, ma lei è già stata promessa sposa dal padre ad un altro
uomo ricco, di nome Odoardo. Amareggiato, lascia Teresa per andare
prima a Milano, dove incontra Parini, e poi a Firenze per vedere i
sepolcri a Santa Croce e la tomba di Dante Alighieri.
Successivamente
torna in Veneto e ritrova Teresa, già sposata con Odoardo. Per
Jacopo è il colpo di grazia: va a Venezia per rivedere un'ultima
volta la madre e poi si suicida con un colpo di pugnale al cuore.
Il protagonista
di questo romanzo è Jacopo che nell'arco di poco tempo vede svanire
i suoi ideali di amore e patria, ovvero Teresa che si sposa e
Napoleone che vende Venezia agli austriaci. Per Jacopo è meglio
morire che soffrire in questa vita. Altri personaggi importanti:
Lorenzo, il suo amico, al quale invia le lettere nelle quali narra le
sue vicende; Teresa, divisa tra l'amore per Jacopo e obbedienza al
padre; Parini, famoso poeta che influenza il lavoro delle stesso
Foscolo.
Il romanzo è
ambientato nel 1797 quando Napoleone con il trattato di Campoformio
cede il Veneto all'Austria. I luoghi citati sono: Milano, Venezia,
Colli Euganei, Valle di Roja e Firenze.
In questo
romanzo vengono affrontate tre tematiche principali: una politica,
amorosa e esistenziale. La prima affronta la vicenda di Napoleone che
vende il Veneto all'Austria, ma anche gli ideali politici di Foscolo
quando incontra Parini a Milano. La seconda è rappresentata da
Teresa che non può amare Jacopo, dato che è già promessa sposa. La
tematica amorosa è strettamente collegata a quella esistenziale in
quanto Jacopo si suicida quando vede Teresa già sposata con Odoardo.
Fonte:
R. D. - 17; S. A. - 19
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