Giovanni Verga nacque a Catania il 2 settembre del 1840 e
iniziò a studiare all’età di 11 anni presso la scuola del letterario Antonino
Abate. Si iscrisse alla facoltà di legge senza finire gli studi, perché preso
dalle vicende storiche e politiche dopo lo sbarco di Garibaldi in Sicilia.
Nel 1851 si arruolò nella Guardia Nazionale di Catania e
iniziò a svolgere l’attività di giornalista. Dopo la morte del padre nel 1865
si stabilì a Firenze, dove, frequentando ambienti letterari, diventò un autore
di successo con romanzi “Una peccatrice”(1866) e “Storia di una capinera”(1871).
Nel 1872 si trasferì a Milano, dove continuò a pubblicare
romanzi. Nel 1881 viene pubblicato il romanzo “I Malavoglia”, seguito negli
anni successivi da “I ricordi del capitano d’Arco”, “Il marito di Elena”(1882),
“Per le vie”(1883), e “Drammi intimi”(1884).
Iniziò anche l’attività di autore teatrale con le opere “Cavalleria
rusticana”, “In portineria” e “Vagabondaggio”. Nel 1893 Verga si ritirò a
Catania, dove iniziò a interessarsi sempre più alla politica, sostenendo il
colonialismo italiano in Africa. Nel
1920, in occasione del suo 80° compleanno, venne festeggiato a Roma e il 3
ottobre venne nominato senatore. Morì a Catania il 27 gennaio 1922 per paralisi
cerebrale.
L’attività letteraria
L’attività letteraria di Verga si può dividere in tre fasi:
la narrativa storico-patriotica degli esordi;
i romanzi mondani;
la produzione verista.
Tra i romanzi della maturità troviamo: “I Malavoglia”,
“Mastro Don Gesualdo” e “Cavalleria rusticana”.
“I Malavoglia”, scritto nel 1881, racconta la storia di una
famiglia di pescatori che vive e lavora ad Aci Trezza, un piccolo paese vicino
a Catania. Il paese è il protagonista del romanzo, costituito di personaggi
uniti da una stessa cultura ma divisi da antiche rivalità. Il romanzo crea
l’illusione che a parlare sia il mondo raccontato, rinunciando così alla
presenza dell’autore. Inoltre, questo libro offrì lo spunto per il film “La
terra trema”(1948) di Luchino Visconti, momento importante del cinema
neorealista.
“Mastro Don Gesualdo”, scritto nel 1889, racconta la storia
di Gesualdo, il quale riesce a vincere il suo destino di miseria e diventare
ricco, grazie anche al matrimonio con la nobile Bianca Trao. Dopo essere stato
lasciato solo dalla moglie e dalla figlia Isabella, Gesualdo muore nel palazzo
ducale di Palermo. Il romanzo si svolge ancora in Sicilia, più precisamente a
Vizzini, e la lingua rappresenta in modo raffinato la realtà in qui si svolge
il romanzo. Fu un insuccesso per Verga.
“Cavalleria rusticana” è un’opera in versione teatrale che
diede molto successo a Verga. Fu rappresentata nel 1884 con discreto consenso
del pubblico, e fu successivamente musicata da Pietro Mascagni nel 1890.
Sitografia:
cronologia.leonardo.it/storia/biografie/verga.html
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