La cultura è l’unico bene dell’umanità che, diviso fra tutti, anziché diminuire diventa più grande. (Hans Georg Gadamer)

martedì 6 ottobre 2015

Giuseppe Mazzini e la Giovine Italia

Giuseppe Mazzini

Giuseppe Mazzini è stato un  politico italiano. E' nato il 22 giugno 1805 ed è morto a Pisa il 10 marzo 1872. Ha militato nella carboneria (1827-1830), e nel corso della sua vita è stato anche esule in Francia e in Svizzera.
Allontanatosi dall’ideologia carbonara, maturò il progetto della Giovane Italia, che parlava di una nazione unita e composta da cittadini liberi ed eguali.
Recatosi in Inghilterra nel 1837, ci visse per alcuni anni in solitudine, approfondendo il suo pensiero politico e la sua cultura letteraria.
Dopo due anni, tornò alla politica, dando vita alla cosiddetta Giovine Italia, il cui programma prevedeva una grande partecipazione popolare.
Rientrato in italia nel 1848, fu un capo della repubblica Romana. Si dedicò successivamente a tessere le fila di alcuni moti in varie parti d'Italia, che però non ebbero successo.
Costretto di nuovo ad espatriare, dal 1857 visse principalmente fra Lugano e Londra, finché nel 1870 organizzò una spedizione per liberare Roma. Fu però arrestato e rinchiuso nel Forte di Gaeta, da cui ne uscì amnistiato l’anno successivo.
D. A. - 8; F. G. - 9

LA GIOVINE ITALIA


A partire dal 1831, la Giovine Italia si diffuse rapidamente sia fra gli esuli che in Italia. Si formarono dei nuclei dell'associazione in tutta la penisola, dal Lombardo-Veneto al Granducato di Toscana fino al Regno delle Due Sicilie, ma l'obiettivo principale dell'azione mazziniana rimase il Regno di Sardegna dove la Giovine Italia riuscì a fare vasti proseliti, soprattutto nelle file dell'esercito.

Nell'aprile del 1833, però, l'azione cospirativa – che doveva allargarsi a tutti gli Stati italiani – fu scoperta e tutta la rete organizzativa dell'associazione venne distrutta. Nonostante ciò, nel febbraio del 1834, Mazzini progettò un nuovo tentativo insurrezionale imperniato, da un lato, su una spedizione di volontari che avrebbe dovuto penetrare in Savoia dalla Svizzera e, dall'altro, da un'insurrezione a Genova a cui avrebbe dovuto partecipare anche Garibaldi, in quel momento marinaio di terza classe della Regia Marina sarda. Anche in questo caso il tentativo insurrezionale ebbe un esito fallimentare e la serie di arresti che seguirono – Garibaldi, latitante, fu condannato a morte e riuscì a fuggire a Marsiglia – insieme alle critiche dei vecchi rivoluzionari come Buonarroti, segnarono il declino della Giovine Italia. Dopo la breve parentesi della Giovine Europa – fondata da Mazzini il 15 aprile del 1834 a Berna e che cessò le proprie azioni nel 1836 – l'esule genovese, rifugiatosi a Londra, alla fine del 1838 riprese l'antico progetto della Giovine Italia fondando alcune congreghe, la più importante delle quali si trovava a Parigi, e un giornale “l'Apostolato popolare”. L'azione politica mazziniana ispirò, pur senza curarne direttamente l'organizzazione, alcuni sfortunati tentativi insurrezionali, il più noto dei quali è, senza dubbio, quello organizzato, nell'estate del 1844, dai fratelli Attilio ed Emilio Bandiera che si concluse con l'ennesimo fallimento e la condanna a morte di ben otto protagonisti, tra cui i fratelli Bandiera. Nel 1848 Mazzini sciolse definitivamente la Giovine Italia e, il 5 marzo 1848, fondò l'Associazione Nazionale Italiana.

Il documento riprodotto è la prima formulazione del programma della Giovine Italia scritto da Giuseppe Mazzini, esule a Marsiglia, nel luglio del 1831. L'associazione è un'associazione tendente «ad uno scopo d'insurrezione» ma anche «essenzialmente educatrice» e si propone di costruire un'Italia unita, indipendente, sovrana e repubblicana.

Nel 1831 viene pubblicato il Manifesto della Giovine Italia che sottolinea la centralità dell'idea repubblicana e democratica, la polemica con l'alta gerarchia del clero, l'abolizione dell'aristocrazia, la promozione dell'istruzione pubblica e il riconoscimento dei diritti del cittadino e dell'uomo. Il documento riprodotto evidenzia, inoltre, sia la centralità della dimensione educativa che la “spiritualità” del pensiero di Mazzini secondo il quale ogni rivoluzione è prima di tutto un fatto spirituale

Il programma della Giovine Italia

L'istruzione generale per gli affiliati alla “Giovine Italia”, di cui si riportano i passi più significativi, contiene i punti essenziali del programma insurrezionale, in netta opposizione con i metodi delle precedenti società carbonare. Definiti la natura e il fine ultimo dell'associazione, Mazzini sottolinea, contro ogni possibile federalismo, il valore dell'unità politica del paese, raggiungibile soltanto con la formazione di una diffusa coscienza nazionale e con la guerra insurrezionale per bande.

La Giovine Italia è la fratellanza degli italiani credenti in una legge di Progresso e di Dovere; i quali convinti che l'Italia è chiamata ad essere Nazione, che il mal esito dei tentativi passati spetta, non alla debolezza, ma alla pessima direzione degli elementi rivoluzionari, consacrano, uniti in associazione, il pensiero e l'azione al grande intento di restituire l'Italia in Nazione di liberi ed eguali Una, Indipendente, Sovrana.



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GIURAMENTO GIOVINE ITALIA

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